DIARIO

Filicudi - giorno 10
30/05/2023


L’isola inizia ad essere piccola.


I posti dove ci si incontra sono 3: Porto, Pecorini, le Punte. 

Non ho mezzi per spostarmi, quindi gambe in spalla e camminare. 


Li giro spesso tutti: il mare più bello è alle Punte, l’aperitivo è obbligatorio a Pecorini, al porto c’è Nino sul Mare e diversi amici lavorano nei paraggi. 


Inizio a capire un po’ di cose della vita isolana: i camion della frutta e della verdura, i supermercati ambulanti, i furgoni carichi di merce arrivano con la nave (traghetto) e si posizionano in punti strategici dell’isola per vendere. I prodotti costano meno del piccolo supermarket presente, ma bisogna essere lungimiranti: il giorno dopo i camion se ne vanno, sempre con lo stesso traghetto, e bisogna aspettare qualche giorno prima di rivederli. 


C’è Samuel che ha la frutta, Mirco che invece vende di tutto, e così via.

Nei giorni scorsi a Villa La Rosa sono continuati i lavori di pulizia intensiva: il giardino è completamente irriconoscibile, tutto perfetto.
 

Anche i ritmi di lavoro si fanno più intensi ed i turisti arrivano a decine.


Può succedere che il ristorante sia vuoto fino all’1.30, poi si ferma un gruppo di 30 tedeschi di ritorno da una camminata e inizia la confusione.


Io do una mano come posso, cercando di equilibrare i momenti di solitudine - che mi sforzo di trovare - gli amici ed il lavoro.


Non è facile definire una linea precisa, ma penso che stia andando bene.

È la prima volta che (su mia proposta) accettano un progetto di workaway e capisco che è necessaria una buona organizzazione per non incrinare i rapporti.


Mattinata tranquilla, poi Villa - Porto, bagno, granita da Nino. Rincontro alcuni amici che avevo conosciuto l’anno scorso in vacanza. 


Vorrei raccontarvi di più delle persone, di me, andare un po’ più a fondo in questo diario, ma non ho capito bene ancora che strumento è e quanto posso affidarmi a lui per dare un senso ai miei pensieri. 


Questo per spiegare il perché “le persone” rimarranno “le persone”, a parte in rari casi.


Finiamo con la classica birra con i soliti e qualcuno di nuovo ogni giorno al Saloon. 

Per arrivarci ho chiesto un passaggio a due ragazzi che lavorano al diving. 


Ogni giorno rincontro anche Luca, il pittore, e più lo conosco più mi piace come persona. 


Finalmente una sera in cui a un’ora decente vado a dormire. 


Forse l’ultima per un po’, ma questo ve lo racconto domani.